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Cala la spesa alimentare del 10% nel 2020

A causa del Covid i consumi fanno segnare un crollo nell’anno in corso

Cala la spesa alimentare del 10% nel 2020
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Cala la spesa alimentare. I consumi degli italiani fanno segnare un calo del 10% nel 2020 per effetto del crollo del canale della ristorazione. Non viene compensato dal leggero aumento della spesa domestica. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base di dati Ismea. Si evidenzia un taglio complessivo della spesa a tavola di ben 24 miliardi per effetto dell’emergenza coronavirus. La spesa alimentare degli italiani è tornata indietro di dieci anni su valori del 2010 nonostante che in termini percentuali si sia verificato un aumento rispetto alle altre spese che hanno avuto un crollo maggiore.

Cala la spesa alimentare del 10%

A pesare è stata la chiusura durante il lockdown della ristorazione per la quale rimane una situazione di sofferenza per le difficoltà economiche, lo smart working, la diffidenza dei consumatori e le difficoltà del turismo, soprattutto straniero, che rappresenta una fetta importante della clientela secondo Confcommercio. Con la fine delle limitazioni agli spostamenti l’effetto “scorta” legato ai timori ingiustificati sugli approvvigionamenti per la spesa domestica si è invece progressivamente affievolita per tornare su valori leggermente superiori alla media in una situazione in cui sono in calo tutti i settori del commercio al dettaglio.

Gli equilibri delle filiere produttive

Una situazione che sta rivoluzionando anche gli equilibri all’interno delle filiere produttive. Pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura. Ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. Da quando è iniziata la pandemia in Italia il 57% delle 730mila aziende agricole nazionali ha registrato una diminuzione dell’attività. Ma l’allarme globale provocato dal Coronavirus ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico della filiera del cibo. E anche la necessità di interventi di sostegno per difendere la sovranità alimentare e non dipendere dall’estero per l’approvvigionamento alimentare.

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