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Consumo di frutta e verdura in crescita col Coronavirus

Gli acquisti di questi due beni fanno segnare un aumento del 20% nella prima settimana di marzo

Consumo di frutta e verdura in crescita col Coronavirus
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Al tempo del Coronavirus cresce il consumo di frutta a verdura. Un aumento degli acquisti pari a circa il 20% si è verificato nei mercati contadini nella prima settimana di marzo rispetto allo stesso periodo del mese precedente. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti sulla spesa dell’emergenza Coronavirus. Sulla base delle indicazioni della Fondazione Campagna Amica in mercati e fattorie lungo tutta la Penisola. A spingere gli acquisti è sicuramente il clima di incertezza riguardo la diffusione del contagio che spinge a fare provviste più abbondanti ma anche la tendenza a consumare cibi ricchi di fibre e vitamine che aiutano il corpo umano a rafforzare le difese immunitarie, come consigliato da molti medici e ricercatori.

Consumo di frutta e verdura in crescita

Secondo Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Universita degli Studi Milano “la miglior alimentazione per il nostro organismo, quella che più potrebbe aiutarlo ad affrontare un’infezione da coronavirus, e quella mediterranea. Consiglio di consumare alimenti ricchi di vitamina B e C, e oligominerali, come lo zinco”. Via libera dunque a frutta e verdura (come agrumi, kiwi, fragole, lattuga, broccoli ricchi di vitamina C). E a riso, cereali, pesce e uova, tutti alimenti con molta vitamina B. Per effetto dei cambiamenti climatici con l’inverno più caldo mai registrato in Europa, l’Italia può contare in questo periodo su un’ampia offerta di verdure e grazie all’anticipo di maturazione delle primizie sui banchi si trovano già asparagi, fragole, agretti, zucchine, carciofi e pomodori.

La circolazione delle merci

La nota esplicativa al Dpcm chiarisce che “le merci possono entrare ed uscire dai territori interessati dalla delimitazione. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa. Il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interessati. E spostarsi all’interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci”. Anche la produzione alimentare può procedere regolarmente nei territori delimitati dal nuovo Decreto che riguardano la food valley italiana. Questa garantisce l’approvvigionamento sui mercati nazionali ed esteri con la produzione di circa 1/3 del Made in Italy agroalimentare. Dal latte alla carne, dai formaggi ai salumi, dal riso alla pasta, dalla frutta alla verdura fino al vino e alle conserve di pomodoro. Un territorio dove si concentra il maggior valore della produzione nazionale alimentare di qualità (Dop/Igp).

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