I nostri consigli

Astro American Beauty: un gran bel fiore dai colori delicati

Pianta annuale, chiede un terreno sempre ben umido e molta luce.

Astro American Beauty: un gran bel fiore dai colori delicati
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Cari lettori green, da oggi “Facciamo FIORIRE la nostra Terra!”. Eccoci con la nuova iniziativa che segue “Facciamo l’orto in casa”: dopo avervi regalati i semi per coltivare e gustare a casa vostra diversi tipi di ortaggi, da questa settimana vi regaleremo, per 4 uscite, dei semi per coltivare dei bellissimi fiori!

La realizzazione di questa parte della nostra iniziativa è possibile grazie alla rinnovata collaborazione della Franchi Sementi, azienda leader del settore con sede a Grassobbio, in provincia di Bergamo, che ci fornisce le bustine allegate al giornale. E grazie al sostegno di un’altra azienda molto attenta alla sostenibilità: Technoprobe, multinazionale specializzata nella microelettronica con sede a Cernusco Lombardone (Lecco).

Astro American Beauty: un gran bel fiore dai colori delicati

Partiamo con un fiore che già nel suo nome richiama la bellezza: Astro American Beauty. Nella nostra busta abbiamo diversi colori, ovviamente ogni seme rappresenta una colorazione. I nostri semi di Astro vanno piantati tra marzo e maggio, con una fioritura che, se le condizioni sono ottimale, può avvenire da giugno fino a ottobre.
L’Astro è una pianta annuale, adatta proprio a questa stagione, e quindi una volta arrivato il freddo smetterà di produrre ma anche di vivere e per l’anno successivo andrà seminata di nuovo.

La semina

Può essere coltivato a terra o in vaso: in questo secondo caso dovremo usare una vaso di almeno 30 cm di diametro per avere una bella fioritura. A terra o in vasi più grandi, infatti, tra una pianta e l’altra bisogna lasciare 30 cm di distanza. Se seminiamo a terra, si consiglia di farle germinare prima a parte e interrarle successivamente: seminando a spaglio direttamente a terra, molti semi potrebbero andare persi, non germogliare o essere mangiati.
Nel vaso possiamo mettere più semi: se li lasciamo nascere tutti avremo più piante di dimensioni ridotte, magari con colori diversi, altrimenti possiamo lasciarne una sola, estirpando le altre, così da farla crescere più grossa.
Tornando al nostro vaso, possiamo usare una normale terra per fiori disponibile in tutti i negozi. Vige sempre la regola di riempire il vaso di terra fino a un dito sotto il bordo, così da non far uscire l’acqua.
Altra regola generale già imparata con gli ortaggi riguarda la profondità dove porre il seme: due o tre volte la dimensione del seme, in questo caso non più di mezzo centimetro. Dopo coprire e mantenere la terra ben umida, non troppo bagnata, fino a quando il seme germoglierà.
La pianta richiede una buona esposizione alla luce, meglio se non diretta del sole; può anche stare a mezz'ombra ma questo potrebbe comportare una fioritura più limitata. Possiamo mettere i vasi in una serretta o lasciarli al sole solo al mattino.

La crescita

Vedremo spuntare la nostra piantina dopo 25 giorni, anche 15 se le condizioni sono ottimali, come ad esempio 20 gradi di temperatura. Infatti, dobbiamo stare attenti che non si scenda sotto i 15 gradi, questo rallenta la germinazione. Se le piante faticano a nascere rischiamo che i semi marciscano e quindi muoiano.
Una volta nata la nostra piantina, bagneremo regolarmente tenendo il terreno sempre umido. Dopo un mese dalla germinazione, comunque, la pianta sarà più forte e in grado di resistere maggiormente all’asciutto.
Un’altra regola generale riguarda la concimazione: se usiamo dei vasi, soprattutto in primavera ed estate, ogni 15 giorni conviene concimare, utilizzando prodotti facilmente recuperabili nei negozi specializzati. Questo perché nei vasi la terra non recupera quei nutrimenti che vengono portati dai microrganismi presenti in un terreno all’aperto.
Alla fine avremo una pianta di circa 30-40 cm di diametro e 50-70 cm di altezza. Sono fiori da aiuola e quindi meno adatti ad essere recisi, con un gambo non molto lungo. La pianta è robusta quindi dovrebbe sostenersi da sola senza tutore, ma se si sviluppa troppo in fretta potrebbe tendere a cadere e quindi possiamo utilizzare un sostegno.
Se il clima è mite, potremmo avere fioriture fino a novembre, poi con l’arrivo dell’inverno la pianta secca e muore.
Un ultimo consiglio: possiamo eliminare dalla nostra pianta i fiori un po’ più brutti, con un taglio secco, per stimolare la crescita di altri più belli.

Una “stella” antica che rappresenta l’amore eterno

L’astro appartiene alla famiglia delle asteracee. Il nome aster deriva dal greco e significa fiore a stella, fu introdotto dal botanico Carlo Linneo nel 1700, ma tale denominazione era conosciuta sin dall’antichità, all’epoca imperiale romana.
Gli astri sono delle piante annuali a carattere cespuglioso che raggiungono un’altezza compresa tra i 40 e i 90 cm, a seconda delle specie. I fiori sono per forma simili a delle margherite, dalle quali si differenziano per il numero elevato di petali, solitamente di colore rosa o lilla, ma esistono varietà i cui fiori sono di colore bianco con il centro giallo.
Nel linguaggio dei fiori, l’astro simboleggia la profondità intellettuale e l’amore eterno.
Tra le altre specie, le più note sono: l’aster alpinum, una piccola pianta le cui dimensioni non superano i 25 cm, che deve il suo secondo nome proprio al periodo di fioritura; l’aster yunnanensis, una pianta che raggiunge i 50 cm di altezza, che fiorisce in tarda primavera riempiendosi di fiori di tutte le varie tonalità d’azzurro; l’aster amellus, chiamato comunemente astro di Virgilio, una pianta a carattere erbaceo i cui fiori sono di colore blu o lilla; l’astro di Sorrentino o aster sorrentinii, una pianta molto in voga nell’Ottocento, che fiorisce da giugno a novembre e i suoi fiori sono di diverse tonalità, variano infatti dal lilla al giallo tenue.
L’astro era un tempo moto utilizzato come pianta medica, gli antichi lo usavano infatti come un vero e proprio antinfiammatorio. Tale utilizzo è ancora valido ai giorni nostri, infatti secondo la moderna fitoterapia l’astro è usato per trattare forme infiammatorie derivanti da tracheiti, gastriti e persino le emorroidi. La pianta è utilizzata anche in Cina, dove però le radici vengono adoperate contro la tosse e per assorbire le emorragie.

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