chi può aprire e chi no

Negozi e supermercati chiusi per Pasqua e Pasquetta: arriva l'ordinanza della regione Toscana

Negozi e supermercati chiusi per Pasqua e Pasquetta: arriva l'ordinanza della regione Toscana
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Pasqua e Pasquetta tutti a casa, proprio come fosse un vero lockdown. Anche in seguito agli ultimi dati sui contagi del Covid in Toscana la Regione ha emanato una nuova ordinanza per domenica  e lunedì.

Negozi e supermercati chiusi per Pasqua e Pasquetta

Il presidente della Toscana Eugenio Giani oggi con un'ordinanza ha deciso la chiusura di tutti i negozi e i supermercati nei giorni di domenica 4 e lunedì 5 aprile, Pasqua e Pasquetta.

Chiusi quindi tutti gli esercizi commerciali per due giorni, escluse solo edicole, farmacie e parafarmacie.

Per quanto riguarda bar e ristoranti, sarà consentito solo l'asporto. Dunque ad esempio le pasticcerie che hanno un laboratorio ma non hanno lo spazio bar dovranno chiudere.

L'ordinanza impone la chiusura anche per i tabaccai e i fioristi. Si tratta di due categorie che, pur in zona rossa, nei giorni di Pasqua avrebbero potuto alzare le saracinesche e che invece dovranno chiudere nei due giorni di festa.

E non sono tardate ad arrivare le prime polemiche sull'ordinanza firmata questa mattina, 2 aprile.

La rabbia di Confcommercio Pistoia-Prato

“La Regione non ha perso occasione per dimostrare la totale mancanza di rispetto per le imprese toscane” – tuona Confcommercio a seguito dell’Ordinanza emanata oggi, venerdì 2 Aprile.

“L’ennesimo provvedimento restrittivo questa volta riguarda le attività commerciali che, con meno di 48 ore di preavviso, vengono a conoscenza di dover restare chiuse domenica 4 e lunedì 5 Aprile. E, a peggiorare il quadro, viene vietato anche l’asporto: sarà permessa solo la consegna a domicilio.

Supermercati e piccoli negozi di alimentari, macellerie, gastronomie e rosticcerie che erano nel pieno del lavoro, cosa devono fare se non vogliono perdere le prenotazioni ricevute?

È impensabile in pochissime ore mettere in piedi un servizio di consegne al domicilio per quei clienti che avevano già fissato il ritiro in negozio.

E cosa faranno con le scorte di prodotti preparati per chi non aveva prenotato nulla?

In questo modo non solo si ignorano le esigenze delle aziende ma si portano al fallimento. E con quale scopo?

È evidente ormai, settimana dopo settimana, che le zone rosse e arancioni non fermano la diffusione del virus e tantomeno lo fanno questo tipo di restrizioni.

Nonostante ciò dalla Regione continuano ad arrivare provvedimenti che, a dirla tutta, producono effetto contrario a quello presumibilmente sperato.

Chiudere gli esercizi commerciali domenica e lunedì porterà – come avvenuto prima di Natale – all’inevitabile congestione delle attività nelle giornate di oggi e domani, creando conseguenti assembramenti.

Vorremmo essere sbalorditi dall’incapacità di gestione della pandemia del nostro Governo regionale, purtroppo però possiamo solo confermare quanto già sappiamo: puntare il dito contro alle imprese è più facile del prendersi delle responsabilità”.

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