VICENDA INCREDIBILE

"Milanisti ebrei": bufera sul vicecomandante della Polizia locale che parla come un ultrà

La giustificazione del numero due del Comando di Seregno si è rivelata una pezza peggio del buco: "E' solo linguaggio da ultras".

"Milanisti ebrei": bufera sul vicecomandante della Polizia locale che parla come un ultrà
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Quando i social "sfuggono di mano". E' bufera su un vicecomandante della Polizia locale che, preso dall'euforia per la netta vittoria nel derby di Coppa Italia, ha commentato ben oltre sopra le righe su Facebook: "Milanisti ebrei".

Ed ora, non solo è esploso un autentico putiferio al Comando della Polizia locale e in Municipio a Seregno, dove l'uomo è in servizio, ma l'ufficiale rischia  provvedimenti disciplinari che potrebbero portare anche alla sua rimozione dall'incarico.

"Milanisti ebrei": l'euforia fuori controllo dopo il derby

Come racconta Prima Monza, è accaduto a Seregno, nel cuore della Brianza dove il vicecomandante della Polizia locale, Massimo Vergani ha sfogato la sua euforia per il derby vinto dalla sua squadra del cuore in Coppa Italia con un commento sulle piazze virtuali dei social che non poteva passare inosservato e soprattutto non poteva non portare a una polemica "reale".

Del resto, il post con la "dedica" ai cugini perdenti per tre a zero nella semifinale di Coppa Italia apostrofandoli come "ebrei" non poteva non avere un seguito.

Forse anche giudiziario. Soprattutto anche a seguito dell'intervento del sindaco Alberto Rossi.

La posizione del primo cittadino: "Frasi irricevibili"

Il primo cittadino ha preso una posizione piuttosto dura che preannuncia uno strascico disciplinare e/o sanzionatorio dopo che nelle scorse la sua città e il suo Comando sono finiti al centro delle cronache di tutta Italia:

"Le frasi espresse dal vice commissario Vergani sono assolutamente biasimevoli e irricevibili, e la situazione è resa ancora più grave dalle successive giustificazioni"

Sì, perché dopo l'esplosione del caso, il vicecomandante aveva commentato il suo post giustificando le sue parole col fatto che si trattava di un linguaggio da ultras. E il primo cittadino, come detto, non esclude un seguito della vicenda:

"L’episodio è accaduto nell’ambito della vita e sfera private della persona ed è estranea al servizio ma, proprio in considerazione del ruolo pubblico ricoperto, sono già in corso le opportune valutazioni e azioni, anche a tutela dell’ente, che ovviamente verranno condotte con l’accuratezza necessaria".

La giustificazione: "Solo parole da ultras"

Ma per molti, la giustificazione del vicecomandante è il classico caso dove "la pezza è peggio del buco", perché il numero del Comando della Municipale ha detto:

"Sono abbastanza colorito quando si parla dell'Inter, perché per me non è soltanto una squadra di calcio ma uno stile di vita. La sottocultura ultras sa benissimo che affiancare il soprannome ebrei ai milanisti non c'entra nulla con l'antisemitismo, con la Shoah e con la storia, ma è soltanto dispregiativo, cioè persone poco affidabili"

Dal Consiglio comunale al Parlamento?

Una giustificazione finita sotto la lente non solo nel sindaco, ma probabilmente il caso finirà anche in Parlamento e intanto, domani sera, giovedì 28 aprile 2022, si annuncia un Consiglio comunale infuocato dove la vicenda Vergani-milanisti-ebrei terrà sicuramente banco

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